La costruzione di un modello difensivo

Per quanto riguarda la fase di non possesso, prima di parlare di aspetti legati all’allenamento bisogna dire che la difesa è atteggiamento, concentrazione, voglia di difendere.
- Spesso ci sono giocatori che vivono delle proprie qualità offensive tralasciando la fase difensiva.
- Tutti possono difendere, si tratta solo di lavoro e sacrificio. Si tratta di lavorare fomentando l’aspetto competitivo dell’atleta quando non è in possesso dello strumento.
- Intensità, aggressività, concentrazione, capacità competitiva, sacrificio… tutti valori fondamentali al pari di quelli tecnici.
METODOLOGIA: LAVORO SU PRINCIPI
I principi difensivi rappresentano l’insieme di azioni e posizionamenti, individuali e collettivi, che sincronizzati tra i 4 atleti in campo permettono di costruire la fase di non possesso di una squadra.
- Sono comuni a tutti i sistemi difensivi e a tutte le situazioni del gioco in fase di non possesso.
- Permettono all’atleta di avere conoscenze che gli permettono di inserirsi in un qualunque modello difensivo e di rispondere alle richieste di un qualunque allenatore.
Pertanto la volontà di non lavorare a sistemi difensivi ma bensì sui principi del gioco nella fase di non possesso è un concetto da tener presente ancor di più in tappa di formazione di giovani atleti permettendo loro di aumentare il bagaglio di conosce della disciplina.
PRINCIPI TATTICA INDIVIDUALI
- Presa di posizione
- Marcamento
- Intercettamento
- Contrasto
Difesa della porta Presa di posizione
Arti inferiori semipiegati, appoggi sulle punte dei piedi (reazione rapida), braccia aperte (aumentare volume corporale), un piede più avanti dell’altro (per evitare sbilan- ciamento), scivolamenti laterali senza incrociare le gambe.
Lateralità difensiva
Difendere con entrambe le gambe; Se si è saltati su salto sinistro bisogna intervenire con la gamba sinistra e viceversa, non girare il corpo per utilizzare la gamba forte incrociando le stesse perdendo un tempo di gioco. Lo stesso concetto vale nell’intercetto di passaggi.
Finta difensiva
Per provocare l’errore avversario, per temporeggiare, per indurre l’avversario a vedere linee di passaggio che poi intendiamo chiudere.