Viaggio alla scoperta del miracolo lucano

In Serie A, una squadra lucana non si era mai vista. Ma c’è sempre una prima volta, e la storia del Comprensorio Medio Basento vale la pena di essere raccontata. Etichettata a inizio stagione con l’appellativo di “squadra simpatica”, e cioè tutto meno che competitiva, in quattro mesi il CMB ha stupito tutti, salendo addirittura in cima alla classifica nel mese di novembre. Ora è, a tutti gli effetti, una realtà del futsal italiano. Simpatica sì, ma anche rispettabile. O, meglio ancora, temuta.
La storia
E pensare che, quattro anni fa, il CMB non partecipava nemmeno ai campionati nazionali. Nasce nel 2002 a Calciano, comune in provincia di Matera di appena 700 abitanti. I primi campionati in Serie D, poi nel 2007 la promozione in C2. La stagione della svolta è quella successiva, quando l’attuale presidente Rocco Auletta prende in mano la società e la trasferisce a Grassano, dandole il nome di Comprensorio Medio Basento. “La Basilicata ha 600 mila abitanti – racconta – poco più di un quartiere di una grande metropoli come Roma, ed è suddivisa in tanti consorzi, comunità montane e paesi, così ho pensato di non identificare la nostra squadra in una sola città, ma di raggruppare l’ambizione di tutti, ed è nato il CMB”. Nome a cui, da qualche anno si è aggiunto il title sponsor Signor Prestito.
La stagione 17-18 è il crocevia del successo. La squadra va male, Auletta esonera l’allenatore e si incontra in un autogrill tra Roma e Salerno con Fausto Scarpitti, tecnico emergente italiano che veniva da due batoste prima con l’Aesernia e poi con l’Isernia, entrambe fallite nonostante gli ottimi risultati conseguiti sul campo. Auletta, che si definisce “pazzo” in maniera simpatica, chiede a Scarpitti di andare in Serie A. Detto, fatto. Due promozioni consecutive e il CMB è nel futsal dei grandi. “È innegabile – racconta l’allenatore – che stiamo facendo un campionato al di sopra delle aspettative. Partite contro Acqua&Sapone o i campioni d’Italia del Pesaro era impossibile immaginarle come scontri d’alta classifica, e invece…”.
I segreti
Ma nulla nasce per caso. L’organizzazione del CMB, tecnica e societaria, è capillare. Al momento sono 14 i dirigenti che lavorano quotidianamente per il club, che gioca le sue partite casalinghe nel palazzetto di Salandra, a circa 30 minuti dalla sede di Grassano. Ciò nonostante, il PalaMontagnola è sempre soldout. “Abbiamo richieste di biglietti per gare che si giocheranno tra mesi” racconta il presidente, che nella vita fa il consulente del lavoro. Ed è questa, al di là del risultati, la vittoria più grande. Che oggi, anziché CMB, potrebbe tranquillamente chiamarsi Basilicata Futsal. E l’ottimo lavoro societario si riflette anche sul campo. “Il nostro segreto è stato mantenere l’ossatura dell’anno scorso e fare qualche innesto mirato – dice Scarpitti – così facendo siamo partiti già rodati”.
In squadra, di storie da raccontare ce ne sono, eccome. Partendo dal portiere Weber, che ha vinto 7 titoli in carriera con la Luparense e si è rimesso in gioco all’età di 36 anni. E che dire di Tobe, capitano della Guinea, di Fusari, Nazionale azzurro che dal Trentino si è trasferito in Basilicata. Dove è nato e cresciuto Decio Restaino, il primo – e finora unico – lucano ad aver esordito e segnato in Serie A.
Comunicazione
L’orgoglio di un’intera regione, perché “We are a big family”: questo il motto per i canali social, altro fiore all’occhiello del CMB. Da giugno a oggi, quando la società ha deciso di investire fortemente sulla comunicazione, l’incremento dei fan sui profili Facebook, Instagram e Twitter è stato superiore al 50%, attraverso il coinvolgimento e l’interazione con gli utenti, come il lancio del contest “foto social match”. Un successo di tutti: dirigenza, staff tecnico e comunicazione. È la favola del Comprensorio Medio Basento, che ha scalato tutte le categorie per ritrovarsi tra i grandi del futsal italiano. E pensare che nacque tutto nel famoso autogrill in cui Auletta chiese la Serie A a Scarpitti. “Ma oggi non gli chiederei niente – conclude il presidente – stavolta tocca a me portarlo dove so io…”. Intuire dove non è poi così difficile.